ASSOCIAZIONE MARINARETTI E ALLIEVI CENTRO MARINARO "GIORGIO CINI" VENEZIA

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Nello Magliulo
Anche mio padre, nato nel 1899, chiamato x ultimo anno di guerra, Gorizia 1917...obbligato successivamente dal regime fascista, a combattere in Spagna, in aiuto al franchismo...richiamato alle armi nel 1939/45, seconda guerra mondiale!! Tornò a casa e per causa di guerra, cessò la sua vita terrena, lasciando 7 figli, costringendo mia madre ad una vita dura e di stenti, senza una adeguata pensione! Gianni Misaglia, onore a tutti i caduti in guerra...ma quale Patria...qui fischiano l'inno nazionale, oltraggiano il tricolore, dove, esiste tuttora un razzismo interregionale (fra italiani) davvero vomitevole !!! Chiedo scusa se ho offeso qualcuno che la pensa diversamente!
24 maggio alle ore 12.28 · Mi piace

Alberto Menconi caro nello non hai offeso nessuno, la rabbia che abbiamo noi orfani è quella che le istituzioni si sono dimenticate degli orfani e delle vedove.quando è stata rintraciata la roma ,nessuno del governo e ne il presidente napolitano sono andati a onorare quei morti con una corona,io mi ricordo che il 10 maggio veniva comemorato lìorfano di guerra ora non più!!
24 maggio alle ore 12.33 ·
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Giovanni Leite Alberto Menconi,
Anche mio papà è morto sulla Roma, aveva 20 anni. giorni fa ho parlato con l'ingegnere che dopo quasi 70 anni ha trovato il relitto. Ho tante foto raccolte in un libro. Sono riuscito a vedere la tomba di papà. Tanta tristezza, hanno combattuto e sono morti per avere un'Italia migliore. Guardando quello che c'è adesso , spesso mi chiedo se ne valeva la pena....
24 maggio alle ore 14.55
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Gianni Missiaja Missaglia Nello , io volevo solo sottolineare , riguardo al discorso del solino e del cordone bianco, che facendo parte di una divisa militare, sono simbolo della Patria per la quale presti servizio in quel momento. Dopo quando si parla di politica , ognuno può pensarla come vuole,ma quando sei sotto la naja non puoi permetterti di pensare ad una diversa.
24 maggio alle ore 17.36 · Mi piace · 1

Romano Mora Caro Missiaja, fai una grande confusione tra Patria e Persona !!!!!!
24 maggio alle ore 19.48 · Mi piace · 2

Paolo Sfriso Ben detto caro Prof. Mora !
24 maggio alle ore 19.56 · Mi piace · 3

Romano Mora Cari amici, é vero che per molti aspetti, purtroppo, l'Italia non funziona come noi tutti vorremmo.Dobbiamo però fare, tutti noi, un esame di coscienza: facciamo, nel nostro piccolo, nel nostro ambiente, tutto quello che potremmo fare per rendere il nostro piccolo ed il nostro ambiente degni di una paese onesto e democratico

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a cura di Federico Pedrocchi

9 settembre 1943: a ventiquattr'ore dalla firma dell'armistizio, gli aerei del Luftwaffe attaccano e affondano la Regia Corazzata Roma al largo dell'isola dell'Asinara, provocando 1352 vittime. E' il primo atto della rappresaglia nazista nei confronti degli ex alleati, ma è stato per decenni uno dei grandi misteri della Seconda Guerra Mondiale: dov'è finito il relitto dell'imbarcazione italiana?

Dopo sessantanove anni dal tragico evento, una sonda sottomarina ha individuato lo scafo della corrazzata, situato a 1000 metri di profondità al centro del Golfo dell'Asinara. Autore della scoperta è stato l'ingegner Guido Gay, coadiuvato dai tenenti di vascello Alessandro Busonero e Orlando Lamberti della Marina militare italiana.

"A essere sinceri - ha confessato Gay - io non stavo cercando la Corrazzata Roma: stavo sperimentando le mie sonde alla ricerca di relitti sottomarini tra cui, anche, quello in questione". La ricerca si è svolta a più riprese: innanzitutto è stato scandagliato il fondale con un sonar per individuare dei complessi anomali, poi si è proceduto con un magnetometro per distinguere le rocce dai resti di un'imbarcazione, infine sono state inviate le sonde Pluto per verificare l'identità del ritrovamento.

"Essere i primi marinai a rivedere la Corrazzata Roma dopo quasi settant'anni da quel tragico evento - ha rivelato il comandante Busonero - è stato per me e il mio collega Lamberti un'emozione forte. Dopo tanta incertezza, ora la Marina sa dove collocare idealmente un sacrario a quei nostri caduti della guerra".